La nutrizione pediatrica è molto importante soprattutto dopo lo svezzamento. E’in questo momento che si formano le abitudine alimentari del bambino.
Alimentazione nell’infanzia con la nutrizione pediatrica
Le regole generali di una sana alimentazione per i bambini tra i 3 e gli 11 anni non sono diverse da quelle che regolano la vita dell’adulto. Tuttavia si devono fare solo delle considerazioni in più relative alla crescita, così da non far mancare nulla a livello nutrizionale.
Alla fine del periodo di svezzamento, inizia quindi la fase più critica dell’educazione alimentare.
Soprattutto nell’età dell’infanzia si consolidano le preferenze in fatto di cibo e abitudini alimentari. Le quali accompagneranno il bambino per tutta la vita.
Errori molto comuni che è bene conoscere ed evitare, quali sono:
- I bambini assumono troppe calorie rispetto al fabbisogno giornaliero di cui hanno bisogno.
- La divisione delle calorie nei diversi pasti non è corretta.
- Spuntini e merendine sono spesso ipercalorici, ma scarsi dal punto di vista nutrizionale.
- Consumo di proteine animali eccessivo.
- Il consumo eccessivo di carboidrati ad alto indice glicemico.
- Purtroppo i bambini mangiano poca frutta e verdura, ricche di fibre e di vitamine.
- Spesso manca il pesce sulla tavola.
- I bambini mangiano troppo spesso fuori casa (fast food)
- I più piccoli mangiano spesso davanti alla TV e questo favorisce l’obesità. L’essere distratti dalla televisione non permette al cervello di controllare bene ciò che si mangia e quanto se ne mangia.
- I bambini fanno troppo poca attività fisica: dopo la scuola, spesso divisi tra compiti e televisione, mentre dovrebbero muoversi e giocare.
Diversi studi hanno dimostrato che oltre il 30 per cento dei tumori ha come causa comune l’alimentazione. Un consumo di cibi sani fin dalla più giovane età determina una più bassa incidenza di tumori.
Alcuni studi dimostrano che una dieta ricca di grassi, soprattutto di origine animale e povera di fibre, tende a velocizzare il processo di pubertà nelle bambine. Questo può essere favorita anche dalla percentuale di grasso corporeo.
La prima mestruazione compare infatti quando nel corpo femminile è presente una percentuale di tessuto adiposo pari almeno al 20 per cento.
Per quanto riguarda sempre le ragazze, è noto che la pubertà precoce è in correlazione alla possibilità di una percentuale di rischio di sviluppare il cancro del seno.
Il rischio obesità poterlo combattere con la nutrizione pediatrica
Secondo i dati del Ministero della salute, l’obesità colpisce in Italia un bambino su quattro, considerando obeso qualsiasi piccolo il cui peso superi del 20 per cento quello ideale.
L’obesità, nei bambini, è legata soprattutto a una vita sedentaria e alle abitudini alimentari familiari. Per il bambino il processo per diventare obeso richiedo molto molto tempo, quindi è bene fare attenzione con lo svezzamento. Altrimenti la strada purtroppo è più veloce.
Pertanto un bambino obeso e un futuro adulto obeso.
In conclusione bisogna quindi invertire presto la rotta, ovvero controllare che la dieta sia equilibrata fin dai primi mesi di svezzamento. Pertanto è buona norma incentivare il movimento e limitare il tempo passato davanti alla TV o ai videogiochi.
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